Numero 31
CROCEVIA PER IL FUTURO
- terza parte -
di Mr. T e Andrea Garagiola
Astronave madre di Athaar. Poche ore prima.
Una figura è china ai piedi di Athaar, autoproclamatosi nuovo powerlord di Breakworld, seduto sul suo scranno. Athaar lo guarda e sorride compiaciuto, la prostrazione del suo servitore lo diverte.
- Alzati, Lamass! – Athaar tuona, e la testa di Lamass si alza e incrocia lo sguardo del tiranno. – È il tuo signore che te lo ordina! – Athaar prova gusto nel pronunciare queste parole. Un gusto che si assapora lentamente.
- Mio signore... – Ora Lamass è in piedi, ma il suo sguardo è tornato fisso sul pavimento. Forse per il rispetto che prova nei confronti di Athaar o forse per la vergogna e il disgusto che prova per se stesso, per aver tradito la fiducia di Eron e i suoi fratelli. – Vi porto notizie degli spostamenti di Eron... Come mi avete chiesto... Ha intenzione di raggiungere la terra e convincere Mr. Fantastic, uno dei più potenti eroi del pianeta, ad affrontarvi in duello, nella speranza che possa strapparvi il titolo di powerlord... Tra poco partiremo con una piccola delegazione... Eron è pronto a tutto... Addirittura a rapire l’umano pur di portarlo qui ed eleggerlo nostra guida... Eron sarà la nostra rovina... –
- Ora vattene, verme! – Athaar indica la porta della sala di comando. – Presto Eron capirà che non si deve mettere contro Athaar, il vero powerlord! Il rispetto che il compianto Kruun provava per quella patetica e insignificante nullità non lo salverà dalla morte. E con lui, anche il suo campione verrà schiacciato nel palmo della mia mano! -
Astronave di Eron. Ora.
La punta del coltello di Eron è ormai a contatto con la gola di Mr. Fantastic, un filo di sangue sta iniziando a sgorgare. Il braccio del saggio di Breakworld sta per imprimere l’ultimo briciolo di forza per affondare l’arma che stringe in pugno nel collo dell’eroe terrestre, che giace prigioniero davanti a lui, così da privarlo del dono della vita, ma un boato lo interrompe e l’esplosione della porta della stanza lo fa sussultare, facendogli cadere a terra il pugnale.
- Eron! – Dalla breccia, il viso truce di Athaar fissa tutti i presenti fermando lo sguardo su Mr. Fantastic e sul suo attentatore. – Non vorrai privarmi del divertimento di strappare la pelle di quel maledetto con le mie mani? – Sorride, ma ai presenti la smorfia disegnata sul volto del tiranno sembra tutt’altro che un’espressione di giubilo, piuttosto qualcosa di cui avere paura.
- Athaar... Tu!? – Eron è impietrito. Il gesto che stava per compiere gli ha strappato il poco rispetto per se stesso che ancora conservava, ed ora l’improvvisa e inaspettata irruzione del suo crudele avversario gli ha dato il colpo di grazia.
- Cosa... Cosa ne hai fatto dei Fantastici Quattro? – Mr. Fantastic ha lasciato l’essere in balia dei suoi compagni e la sua presenza qui implica quantomeno una sconfitta del gruppo. Se non peggio.
- Richards... È meglio se accantoni l’amore per la famiglia e l’altruismo e inizi a preoccuparti un po’ della tua vita... Presto sarà messa in discussione... Hahaha... – Athaar continua a parlare e tutti restano in silenzio, sono intimoriti dalla sua presenza. L’unico che ne è immune è Mr. Fantastic, ma è troppo preoccupato per i suoi cari e indebolito dai ceppi che lo imprigionano per controbattere alla carogna spaziale. – I tuoi amici sono ancora vivi... Per seguire la nave con la quale vi siete dati alla fuga non ho potuto dedicare più tempo alla vivisezione di quelle tre nullità in costume e mi sono dovuto accontentare di tramortirli solo un po’, ma quando la situazione sulla flotta si sarà risolta, e tutti quelli che saranno ancora in vita mi saranno fedeli, andrò a fare loro visita e finirò il lavoro... Hahaha –
- Athaar! – Eron prende tutto il coraggio che ha a disposizione e fa qualche passo verso il minaccioso tiranno. – Cosa ti dà il diritto di fare irruzione nelle stanze dei saggi? Anche un powerlord deve portare rispetto per ciò che rappresentiamo! –
- Rispetto, mi dici!? – Athaar, con poche falcate, percorre furioso la distanza che li separa. – Su questa nave state tramando contro la mia figura... Contro il titolo di powerlord e, di conseguenza, contro Breakworld e i suoi abitanti. Avrei dovuto farvi giustiziare senza neanche darti il tempo di sputare le tue calunnie sulla mia figura, ma sono stato magnanimo e paziente, ma ora basta! Lamass, vieni... –
- Lamass... !? – Eron osserva il suo compagno avvicinarsi al crudele Athaar.
Il braccio del tiranno è veloce e, in un lampo, la mano rivestita di un pregiato guanto metallico si stringe al collo di Lamass.
- M-mio... S-signore... – Cercando disperatamente di combattere contro l’asfissia, il saggio riesce solo a pronunciare queste due parole. Solo un essere ad un passo dalla morte può sperare che ciò possa salvargli la vita.
- Lamass! Ma che... ? – Eron rimane pietrificato, anche se è palese il significato di quella frase stentata, lo stupore e la consapevolezza lo investono e annullano il suo pensiero. Poi il rumore secco dell’osso del collo di Lamass che si spezza in più punti lo ridesta, riportando la sua brillante mente sulla sua astronave, nel bel mezzo di una situazione estremamente pericolosa.
- Ho sempre provato disgusto per le spie e i traditori... – Come un sacco inanimato, Athaar getta il cadavere di Lamass verso un gruppo di saggi. – Eron, vuoi essere giustiziato in un onorevole silenzio o preferisci morire mentre sbraiti idiozie sul mio conto come un pazzo? –
- Se devo morire, accetterò il mio destino... Ma morirò sostenendo che Athaar, colui che si è proclamato powerlord, porterà i superstiti di Breakworld verso un’inevitabile e tremenda fine, giurerò che non è lui colui che ha le capacità di guidare il nostro popolo e urlerò a tutto l’universo che è un traditore! – Eron, in tutta la sua vita, non è mai riuscito a buttare fuori tutto come ora. Forse è la consapevolezza di morire o la passione e la convinzione per le cose che ha detto, fatto sta che i suoi polmoni si sono svuotati, ma il suo cuore è ancora ricolmo di rabbia. - Hai detto che odi i traditori? Bene, allora osserva il tuo volto davanti ad uno specchio e inizia a farti schifo! –
Breakworld. Giorni prima.
Eron è a terra, nella sala degli artefatti del palazzo del powerlord. A pochi centimetri da lui il Cubo Cosmico inerte, senza vita. La spada di Kruun ha appena trapassato il petto dello spettrale Araldo di Galactus di nome Stardust. Athaar è al fianco del powerlord ferito e privo di un braccio, ma agguerrito come i venti migliori guerrieri di tutto il pianeta.
Stardust si libera e si getta con la sua alabarda caricata di energia cosmica contro i due avversari. Le lame dei tre guerrieri si incrociano e fanno scintille. I due guerrieri di Breakworld inizialmente tengono testa alla potente creatura, ma l’energia che scorre in lui ben presto riesce a sopraffarli. Con un balzo, Stardust si porta alle spalle di Kruun e Athaar e, mentre i due capiscono l’accaduto e si voltano verso l’avversario, scaglia loro contro un raggio di energia cosmica che li investe in pieno creando un solco sul terreno e proseguendo la sua traiettoria verso Eron.
Athaar viene ferito al petto e a un braccio e sbalzato contro il muro, distante. Kruun, invece, viene colpito in pieno dall’onda di energia che lo scaglia svenuto vicino ad Eron che, grazie al corpo del powerlord tra lui e Stardust, riesce a non essere centrato in pieno dall’ondata mortale, ma il raggio è potente e anche solo la forza residua del colpo è abbastanza per attentare alla sua resistenza.
Negli ultimi istanti di coscienza, Eron riesce a vedere Athaar che osserva prima lui e poi Stardust che si avvicina a Kruun e, credendo di non essere visto, fugge proprio nell’istante in cui l’alabarda carica di potere cosmico si scaglia con il corpo immobile del powerlord e lo squarcia in due parti esatte.
Astronave di Eron. Ora.
- Menti, carogna! – Athaar non nasconde il furore cieco che divampa in lui, che solo chi viene scoperto e messo alle strette riesce a provare. – Stai infangando ancora di più il ricordo che gli abitanti di Breakworld avranno di te... Stai offendendo il tuo powerlord, e la cosa prolungherà solo le tue sofferenze... Non ho mai capito perché Kruun provasse così tanto rispetto e stima per un miserabile come te! –
- Potrai uccidermi, fallo... Ma non cambierai quello che il popolo penserà di te... Non vali nemmeno l’unghia del dito più debole di Kruun... –
- Ti accontento subito, nullità... – Athaar, sempre fissando Eron negli occhi, si rivolge al suo luogotenente, poco dietro le sue spalle. – Uccideteli... Uccideteli tutti, ma lasciate a me Eron e Mr. Fantastic... Voglio strappar loro la vita con le mie stesse mani. –
I soldati di Athaar eseguono velocemente il crudele comando del loro signore. I saggi vengono presi con la forza e fatti inginocchiare a terra, mentre i soldati si portano alle loro spalle, con i blaster in pugno. Il tutto davanti all’impotente Eron.
- Athaar, smettila... È colpa mia, uccidi me, ma lascia stare i miei fratelli... I nostri fratelli... Siamo già un popolo decimato, perché vuoi proseguire con quanto iniziato da Galactus? –
- Taci! Prenderò la tua vita e quella di tutti coloro che oseranno opporsi al mio potere... Come posso guidare un regno nel quale si annidano delle serpi, che tramano e confabulano alle mie spalle? Devo estirparle... –
I soldati fanno fuoco e la prima dozzina di saggi cade con un colpo alla nuca. Gli uomini di Athaar si preparano per una seconda esecuzione.
- Nooooooo! – Eron si lancia contro Athaar. – Falli smettere... Falli smettere subito. –
- Miserabile... - La mano di Athaar si muove veloce e colpisce con il dorso il volto del saggio che viene scagliato ai piedi di Mr. Fantastic. – Appartieni a una fiera razza guerriera, accetta il tuo destino a testa alta! –
I blaster dei soldati stanno per emettere la flebile scarica di energia che precede lo sparo, quando un corpo privo di sensi viene gettato all’interno della stanza, ai piedi di Athaar. Il crudele powerlord lo guarda sorpreso: è uno dei soldati che aveva messo di guardia fuori dalla stanza.
- Amico, mi sa che questo mese avrai il tuo bel da fare con le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro dei tuoi uomini... – La sempre amabile Cosa dagli occhi azzurri è davanti alla porta, dietro di lui la Donna Invisibile e la Torcia Umana. – Se vuoi un mio parere personale, un paio di dozzine in più di uomini a piantonare l’hangar non sarebbero stati male... Però sei tu il capo, non voglio dire nulla... –
- Ancora voi!? Vi avevo messo nella lista dei prossimi da sventrare, ma così volete accelerare i tempi... – Athaar ringhia contro i nuovi arrivati. – Soldati! Uccidete prima gli intrusi, a quegli innocui vermi in tunica penseremo dopo... Io metterò fine alle patetiche esistenze di Eron e del suo prescelto. – E si fionda sui suoi due bersagli.
La Cosa corre contro il primo nugolo di soldati, fermando i loro raggi laser con il suo corpo e facendo da scudo ai compagni. Arrivato a distanza ravvicinata colpisce con entrambi i pugni i due più vicini e poi ingaggia una lotta corpo a corpo con i restanti.
La Torcia Umana si getta su un secondo gruppo, più vicino ai saggi, e spara loro contro un’onda di fuoco che ne investe una mezza dozzina lasciandoli a terra svenuti. Poi vola velocemente rasente a terra e raccoglie un paio di blaster dei soldati caduti e si porta sopra ai saggi. – Athaar, che ne dici di vedere se i saggi sono così innocui come dici? – E getta loro le armi in mano. – Avanti, raccogliete tutte le armi e dimostrate il vostro disappunto a quella carogna. – Per poi dirigersi verso un altro paio di soldati che lo stanno puntando con i loro fucili laser.
Athaar è chino su Eron, lo ha afferrato per il collo e lo sta alzando da terra, guardandolo dritto negli occhi. Nonostante la situazione concitata, l’odio che prova per il saggio è così grande che si concede alcuni istanti per assaporare il terrore che emana. Quegli attimi sono preziosi e la Donna Invisibile lo sa e non se li lascia sfuggire. Un cono di energia invisibile colpisce Athaar in pieno viso, nonostante l’armatura energetica che lo protegge, il dolore e la sorpresa gli fanno mollare la presa. Il powerlord si volta e si trova faccia a faccia con un’agguerrita moglie alla disperata ricerca del marito.
- Noi Fantastici Quattro non abbandoniamo mai un componente del gruppo... – La bionda eroina gli si avvicina minacciosa facendo esitare il tiranno. – La sconfitta che abbiamo subito e il rapimento di mio marito, di Mr. Fantastic... del nostro leader, non hanno fatto altro che renderci ancora più determinati e motivati a raggiungere il nostro scopo: sconfiggerti e mettere fine al tuo regno di terrore! –
- Siete inferiori a noi... Siete inferiori a me, terrestri... Una razza che fa credere ad una femmina di poter parlare così ad un guerriero del mio rango non può che essere destinata all’estinzione... E sarò ben lieto di velocizzare il processo con queste mani! – Athaar, furioso, si scaglia contro Susan e i suoi pugni carichi di mortale violenza impattano contro un muro invisibile eretto dalla donna.
- Eron... – Mr. Fantastic è debole e privo di poteri, ma, con il poco fiato che è riuscito ad accumulare nei polmoni, richiama l’attenzione di Eron. – Liberami... Vi posso aiutare... Io e i Fantastici Quattro possiamo fermare Athaar e ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per il tuo popolo... Forse posso fare qualcosa per voi... Per il vostro Cubo Cosmico... –
Eron si alza in piedi e si avvicina ai ceppi. Esita, sa che liberare Mr. Fantastic può solo migliorare la situazione critica in cui lui e i suoi fratelli versano, si fida di quell’uomo e sa che le sue promesse verranno mantenute, ma mentre armeggia con le speciali serrature magnetiche capisce che tutto ciò a cui aveva pensato e aveva previsto, il suo piano per salvare il suo popolo si è sgretolato ed è scivolato via dal suo pugno come una manciata di sabbia. Mentre libera l’eroe terreste, si guarda intorno e osserva la terribile battaglia che infuria alle sue spalle.
Mr. Fantastic gli cade tra le braccia. – Grazie, Eron... – Il leader dei Fantastici Quattro gli sorride, come se avesse già dimenticato quello che stava per fare pochi minuti prima. Intanto il suo corpo sta lentamente riacquistando i poteri e la vitalità. – So quali erano... E quali sono le tue intenzioni... Non ho rancore, davvero... Non posso nemmeno immaginare cosa può significare nel cuore di una brava persona come te, vedere il futuro già incerto della propria specie venire messo a repentaglio da un tiranno come Athaar... Recriminare il tuo gesto vorrebbe dire che, nella tua stessa situazione, non avrei fatto lo stesso... E ti assicuro che non posso farlo, mentirei se ti dicessi che non farei errori o commetterei stupidate! – Mr. Fantastic finalmente riesce a rimettersi in piedi e si dirige verso il luogo dello scontro tra sua moglie e Athaar. Eron osserva tremante la scena mentre i suoi compagni, grazie alla Cosa e alla Torcia Umana, sono riusciti a mettere fuori gioco tutti gli ultimi soldati rimasti in piedi senza avere ulteriori perdite, ma solo qualche ferito.
- Athaar! – Richards si rivolge al tiranno che fino ad ora non si è accorto della sua presenza, troppo impegnato a combattere contro la Donna Invisibile.
- Bene, bene... Così finalmente potremo vedere chi di noi due è il più forte! – Athaar sembra dimenticarsi della sua avversaria e porta tutta la sua attenzione su Mr. Fantastic. – Vedremo chi ha il diritto di governare il popolo di Breakworld e ricostruire il nostro glorioso regno! –
- Susan, aiuta Ben e Johnny... A lui ci penso io... – Il pugno di Mr. Fantastic si allunga senza preavviso e colpisce il plesso solare di Athaar per poi ritornare alla lunghezza normale. – Hai minacciato me, hai fatto del male alla mia famiglia... Stai soggiogando un popolo intero che ora, come non mai, ha bisogno di un leader giusto e leale... Non posso permetterti di farla franca! –
- Aaaaah! – Portandosi dietro il suo urlo di guerra, Athaar si getta su Mr. Fantastic.
I due si scontrano, il primo tempesta di pugni il corpo sfuggente del secondo, che in tutta risposta allunga i suoi arti per stringere in una morsa l’avversario. Athaar cerca di divincolarsi dalla stretta del quarto più intelligente della fantastica famiglia. Si getta contro un muro, sfondandolo, per cercare di fargli mollare la presa, ma il corpo elastico assorbe ogni impatto. Mr. Fantastic si divincola agilmente schivando tutti i tentativi d’assalto del powerlord e lo colpisce in ogni centimetro che l’avversario lascia scoperto in quel determinato frangente. Per Athaar, e tutti i presenti, forse fatta eccezione per gli altri tre membri del quartetto, i colpi di Mr. Fantastic sembrano casuali, mirati a colpire l’avversario il più possibile, ma, ad un’osservazione più attenta, la tattica non è quella di abbattere l’avversario, ma bensì quella di studiare attentamente ogni pezzo della sua armatura. Poi, quando i suoi studi giungono al termine, passa al contrattacco.
Tenendo Athaar avvinghiato con una spirale formata da busto e gambe, Mr. Fantastic allunga le sue braccia fino ad afferrare uno dei grossi tubi che serpeggiano lungo il soffitto. Usando il suo corpo come catapulta, scaglia il proiettile vivente al centro della grossa stanza, mentre i restanti Fantastici Quattro, Eron e i suoi saggi e i fedeli di Athaar si portano alle pareti come se fossero spettatori sulle gradinate di un’arena.
Athaar si rialza e aspetta Mr. Fantastic che gli si sta facendo contro, tornato alle sue normali dimensioni. Il malvagio powerlord lo placca, artigliandolo per le spalle per poi provare a colpirlo con una tremenda testata. Richards schiva il colpo allungando il collo e lo attorciglia intorno a quello dell’avversario. Poi, dandosi una spinta rotatoria con il bacino, lo schiena con una mossa che sembra uscita da un incontro di wrestling.
L’armatura che indossa protegge Athaar dalla maggior parte del dolore, ma i due colpi che ha appena incassato lo hanno stordito quel che basta per consentire a Mr. Fantastic di colpirlo con entrambi i piedi in mezzo alla schiena. Il colpo lo raggiunge mentre si sta rialzando a fatica e lo scaglia contro la struttura che fino a poco prima imprigionava Reed Richards. Il corpo a peso morto di Athaar spezza a metà il marchingegno e il powerlord viene investito da una scarica di energia violacea, rimanendo folgorato sulla struttura.
- Reed... – La dolce e premurosa moglie di Mr. Fantastic gli corre incontro. – Reed... Tutto bene? –
- Sì, tesoro! – Il braccio si allunga e stringe in un abbraccio protettivo la Donna Invisibile, poi il suo sguardo si porta sui soldati di Athaar, prigionieri dei saggi e dei Fantastici Quattro. – Il vostro leader è sconfitto ormai... Chi di voi crede ancora nel vostro popolo e non nei deliri di quel fanatico assetato di sangue, lo prenda in custodia per processarlo dei suoi crimini... È ancora vivo, la sua armatura lo ha salvato, ma non ha potuto resistere all’energia elettromagnetica emanata dai ceppi che mi tenevano prigioniero. Ora è come ognuno di voi... Non vi potrà più terrorizzare. –
Queste parole sembrano smuovere qualcosa nell’animo dei soldati di Athaar. Dopo un attimo di esitazione qualcuno fa un passo avanti, nessuno tenta di fuggire o ribellarsi, riconoscono la sconfitta del powerlord. Pochi avevano un reale rispetto per il malvagio tiranno, la maggior parte lo seguiva solamente per terrore.
Mentre alcuni suoi ex soldati gli stanno andando incontro per arrestarlo, Athaar si alza in piedi. L’armatura che indossava è ridotta in pezzi ed emana scintille azzurre e bianche, grosse porzioni cadono a terra inerti. – Richards! Non credere di avermi sconfitto, finché ci sarà un alito di vita in me non sarò sconfitto... – Athaar si avvicina barcollante al destinatario del suo furore. I soldati si bloccano, i suoi ringhi riescono ancora a far loro gelare il sangue. Mr. Fantastic lo fissa negli occhi, immobile, senza dire una parola. – Se oggi dovrò morire, ti porterò con me nell’oscurità eterna... Athaar è il più potente guerriero di Breakworld e nessuno potrà mai uccid... – Le ultime lettere vengono sputate dalla bocca sotto forma di sangue. Gli occhi di Athaar si spalancano per lo stupore, il suo nemico è davanti a lui, non riesce a spiegarsi l’origine della fitta che prova alla schiena. Poi il freddo del metallo che gli lacera le carni e gli organi interni gli fa capire quello che è successo e i suoi occhi si socchiudono. Infine cade in ginocchio, già privo di quell’alito di vita di cui si vantava poco prima, e rivela alle sue spalle il suo carnefice. Eron lascia cadere il pugnale insanguinato e il suo corpo, stremato da tutto ciò che è successo, perde le forze e cade a terra con esso.
- È finita, Eron... È tutto finito... – Mr. Fantastic gli si fa vicino e lo aiuta a rialzarsi.
- E ora, come... Cosa faremo? – Eron lo guarda, carico di speranza e aspettative. – Se voi non volete guidarci... Chi lo farà? -
- Eron, la tua mano ha ucciso Athaar, forse dovresti prendere in considerazione... –
- Io? No, non posso... Non sono un guerriero... Il popolo di Breakworld non può essere guidato da uno come me, sono un vigliacco... L’ho ucciso... ho ucciso Athaar alle spalle, con l’inganno, non posso... Solo il guerriero più forte, più leale e coraggioso, che sopravvive agli altri, può essere leader... Il nostro powerlord. –
- Eppure, con me, avevate cambiato le regole... Con il tuo gesto hai salvato il tuo popolo... Non posso condividere un omicidio, ma se questa fosse l’unica soluzione? Athaar era una minaccia e tu l’hai fermata! –
- Voi ci sembravate quanto di più valido in alternativa ad Athaar... Abbiamo cambiato le regole, sì, ma a quale prezzo? Sono morti dei nostri fratelli... Già siamo rimasti in pochi... Se poi ci uccidiamo tra noi... Breakworld si estinguerà... –
- Bene, amico, hai trovato la soluzione... – Mr. Fantastic gli sorride, ma Eron non sembra capire. – Ora ce ne possiamo andare... –
- In che senso? Non capisco... Quale soluzione? –
- So che dentro di te sai già qual è... Come hai detto, non ha senso che vi uccidiate tra di voi... Avete bisogno di un nuovo leader che possa guidare il vostro popolo verso un futuro rigoglioso e prospero... Avete bisogno di trovare una guida che vi sappia condurre verso quel futuro, e per trovarla non è necessaria la morte di altri vostri fratelli... Le condizioni in cui vivete sono drasticamente cambiate, noi terrestri abbiamo imparato che la sopravvivenza della specie dipende dalla trasmissione di quelle caratteristiche individuali che meglio si adattano all'ambiente di appartenenza. È possibile che per garantire la sopravvivenza del vostro popolo ora siano richieste qualità diverse dalle mere ferocia e forza, come la cooperazione e la solidarietà... -
- G-grazie... – Eron stringe la mano a Mr. Fantastic. – Non so se tutto ciò può funzionare, la sopraffazione e la morte del nostro avversario sono marchiati a fuoco nel nostro DNA, non so se potremo cambiare, ma ci proveremo...
- Ogni cambiamento, ogni rivoluzione inizia con un uomo che fa qualcosa di diverso... –
- Lo farò... Lo faremo per il nostro futuro... Una cosa però è certa, le vostre parole hanno toccato il mio... i nostri cuori e ci hanno dato la spinta verso la giusta direzione... Forse non avevo tutti i torti quando ho visto in voi il nostro salvatore... Avete fatto più di quanto io e i miei fratelli ci aspettassimo da voi, signore... – Eron accenna un inchino, ma viene fermato dalla mano dell’eroe terrestre.
- Non c’è bisogno, amico... Risparmia questo inchino per il vostro futuro powerlord... –
- Grazie di nuovo... Breakworld sarà per sempre un alleato dei Fantastici Quattro, questo ve lo posso giurare sulla tomba dei miei avi... –
- Faremo tesoro di questa alleanza... Non mi sono dimenticato della promessa che ti ho fatto... Se porterai il Cubo Cosmico nel mio laboratorio, posso studiarlo e forse potrò riattivarlo... Se riuscirò a riportarlo alla sua originale potenza forse potrete usarlo per ricreare il vostro pianeta e salvare i milioni di vostri fratelli uccisi... –
Da qualche parte nello spazio. Un giorno prima.
Una grossa stazione spaziale è sospesa diversi kilometri sopra la Terra, è maestosa e imponente, ma nonostante questo è perfettamente nascosta da qualsiasi radar. È completamente invisibile dall’esterno. La struttura ha una fattura grezza, ma è perfetta in ogni dettaglio. Sembrerebbe il frutto di un’epoca vittoriana con tecnologie futuristiche e anacronistiche.
Nella sala principale di comando, un enorme monitor mostra alla figura che osserva nell’ombra le immagini dello spazio freddo e profondo e, al centro dello schermo, è inquadrata la flotta dei profughi di Breakworld.
Nella stanza regna un’ombra spezzata solo da sporadiche luci soffuse emanate da qualche monitor o apparecchiatura. Un insieme contorto e disarmonico di travi del color del rame sostiene quel ricettacolo di oscurità. Poi, da una delle tante ombre, una seconda figura, più snella della prima, si porta al fianco della prima. L’osservatore ha le braccia dietro la schiena, quando si accorge della presenza vicino a lui, finalmente parla e il silenzio viene rotto da qualcosa che non sia uno sbuffo di vapore o il ronzio di un macchinario elettrico.
- Ci siamo, figlia mia! – La misteriosa figura porta una mano rivestita da un’armatura dorata sulla consolle di comando davanti a lui. – Finalmente quello che stavo cercando è qui vicino... A portata di mano, nessuno potrà fermarci. Ora preparati, il nostro piano avrà inizio... – Poi quella stessa mano digita una serie di comandi.
Four Freedom Plaza. Ora.
- Non so ancora come ringraziarvi.. Oh scusi, me lo ha ripetuto una decina di volte... Ringraziarla, dottor Richards... –
- Anche questo ti avrò ripetuto una decina di volte, Eron... – Mr. Fantastic continua con le mani a lavorare sul suo tavolo, ma gira il collo di 180° per sorridere al timido Eron dietro di lui. – Non ce n’è bisogno... Non devi ringraziarmi... Avete bisogno di aiuto, e farò tutto il possibile per darvelo... Ora vediamo, ci siamo quasi... – Mr. Fantastic torna ad occuparsi del suo lavoro anche con la testa in quel suo caratteristico e per lui naturale modo di allungare e piegare le proprie membra in angoli che sfidano le leggi della fisica, quasi come se fosse una propaggine delle avveniristiche macchine di sua invenzione, mentre Eron lo osserva trepidante in religioso silenzio.
Sono già due giorni che Richards sta lavorando nel suo laboratorio per capire se c’è un modo per riattivare il Cubo Cosmico, spento e distrutto dopo l’attacco di Galactus e del suo Araldo a Breakworld. Sta usando tutto il suo intelletto e tutti i suoi macchinari, di cui solo lui e pochi altri al mondo potrebbero solo immaginare il funzionamento, per ridare a quel piccolo oggetto una scintilla di vita.
- Reed, tesoro! – La voce di Susan, la Donna Invisibile, arriva dalla porta del laboratorio. – Che ne diresti di mangiare qualcosa? Ti ho portato dei sandwich... Fare una pausa, non ti farebbe male. - Questa scena si è già ripetuta diverse volte in modo identico negli ultimi due giorni.
- Ci sono quasi...! Grazie, tesoro, lasciali pure lì, tra poco li mangio... Magari li vuole Eron, io... Ancora un poco e credo di aver risolto... – Anche la risposta è sempre la stessa.
Ad un certo punto Mr. Fantastic si interrompe e il suo corpo torna alle normali proporzioni. I suoi muscoli sono tesi e immobile, in silenzio, osserva l’oggetto cubico sul tavolo davanti a lui. Eron gli si fa più vicino.
- Credo che ci siamo... – Richards parla, e in risposta il Cubo emette un lieve bagliore che inonda per un attimo la stanza per poi spegnersi nuovamente. Un attimo dopo un altro guizzo. Ancora una pausa e un debole bagliore, ma questa volta stabile, pervade nuovamente l’oggetto.
Mentre Richards e Eron sorridono con i loro volti investiti dalla luce del Cubo Cosmico, la Donna Invisibile osserva quelle ombre nette che si sono create sulle pareti e sulle strumentazioni del marito e qualcosa che aveva sopito a causa del trambusto degli ultimi giorni si ridesta in lei.
[CONTINUA]